Tesla punta sul Robotaxi, com’è fatto il nuovo Skoda Elroq e contrasto alla deforestazione.
Tesla: il Robotaxi verso una nuova forma di business
Tesla è prossima a presentare il suo Robotaxi, un veicolo elettrico a guida autonoma totale, con un evento previsto nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2024, intitolato “We Robot“. Questo passo rappresenta per Tesla una potenziale svolta nella sua strategia, andando oltre la semplice produzione di auto elettriche per concentrarsi su un modello di business basato su servizi legati alla mobilità autonoma e all’intelligenza artificiale.
Il Robotaxi, senza volante né pedali, sarebbe la dimostrazione finale della maturità della tecnologia di guida autonoma di Tesla, un obiettivo atteso da anni. Se il progetto dovesse avere successo, Tesla potrebbe lanciare una flotta di veicoli autonomi su larga scala, cambiando il modo in cui il pubblico utilizza le automobili.
Questo nuovo approccio aprirebbe anche una serie di nuove opportunità di business per l’azienda, che potrebbe passare da semplice produttore di automobili a fornitore di servizi di mobilità. Musk ha addirittura dichiarato che il Robotaxi potrebbe diventare così economico da rendere superfluo il trasporto pubblico in molte aree del mondo.
Skoda: il nuovo SUV Elroq
La Skoda Elroq è un nuovo SUV elettrico, più compatto rispetto al Skoda Enyaq, e costruito sulla piattaforma MEB del gruppo Volkswagen. Con un design moderno ed efficiente (Cx 0,26), il veicolo è lungo 4,49 metri e offre ampio spazio interno.
Sono disponibili quattro versioni:
- Elroq 50: Batteria da 52 kWh, trazione posteriore, 170 CV, autonomia di 375 km.
- Elroq 60: Stessa batteria, ma con 204 CV.
- Elroq 85: Batteria da 77 kWh, 286 CV, autonomia fino a 580 km.
- Elroq 85x: Trazione integrale, 299 CV.
Le opzioni di ricarica includono 11 kW in AC e fino a 175 kW in DC, con tempi di ricarica rapida (10-80%) di circa 25-28 minuti.
Deforestazione: il contrasto non è sufficiente
Il rapporto “Forests under fire” dell’iniziativa Forest Declaration Assessment rivela dati preoccupanti sulla conservazione delle foreste globali nel 2023. Si sono persi 63.700 km² di foreste, ben oltre il limite di 44.000 km² necessario per rimanere in linea con gli obiettivi del 2030. Anche il degrado delle foreste è significativo: ben 626.000 km², più del doppio della superficie dell’Italia, sono stati danneggiati da raccolta di legname, incendi e costruzione di strade.
L’impatto climatico è grave, con 3,8 miliardi di tonnellate di CO2 rilasciate, superando le emissioni annuali dell’Unione Europea. La deforestazione è particolarmente drammatica nelle foreste tropicali, con una perdita del 61% superiore a quanto necessario per rispettare gli obiettivi del 2030. La situazione è peggiore in America Latina e in Africa, dove i numeri sono fuori rotta fino al 92%.
Il degrado delle foreste primarie tropicali umide è 38% sopra il limite, e in 4 dei 10 principali paesi che ospitano queste foreste il tasso di perdita è aumentato. Tuttavia, si nota un rallentamento del tasso di degrado in alcune regioni, segno che le pressioni antropiche stanno diminuendo, anche se permangono gravi eccezioni in Asia e Europa.
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